Spoleto: storia medievale, e non solo, della città

Di seguito la storia in sintesi del bellissimo comune di Spoleto, situato in Umbria (PG).

Spoleto diventa colonia romana, con il nome di Spoletium, nel 241 avanti Cristo: nel tempo si dimostra una delle colonie più fedeli a Roma, soprattutto in occasione delle guerre puniche. Per esempio, dopo la vittoria sul Trasimeno di Annibale, nel 217 avanti Cristo, Spoleto riesce a rintuzzare la sua avanzata. Nel V secolo il centro accoglie Giulio Naucellio, senatore romano, e pochi decenni dopo viene abbellito da Teodorico, che contribuisce a bonificare la valle, a quel tempo ancora dominata dalla palude. Dopo gli interventi di Belisario, nel 545 Spoleto viene espugnata da Totila, mentre pochi anni più tardi è Narsete a ripristinarne le mura.

Con l’avvento dei Longobardi, la città acquisisce un’importanza mai avuta prima, diventando capitale del Ducato di Spoleto: in questo periodo la sua influenza politica si allarga su un territorio molto ampio, non solo nell’Italia centrale ma anche in quella meridionale, giungendo sino ai limiti del ducato di Benevento. Conclusa l’epoca dei Longobardi, sono i Franchi a conquistare il ducato; dopo lo smembramento dell’impero carolingio, però, Guido II, duca di Spoleto, riesce a conquistare, con l’aiuto di suo figlio Lamberto II, la corona imperiale.

Il 1155 si rivela un anno terribile per la città, che viene distrutta da Federico Barbarossa prima di divenire oggetto del contendere tra la Chiesa e l’Impero: a spuntarla, in ogni caso, è papa Innocenzo III, che annette Spoleto allo Stato pontificio nel 1198. Nei decenni successivi gli scontri tra i guelfi e i ghibellini rendono il centro quasi invivibile, fino all’intervento risolutivo del cardinale Egidio Albornoz, che non solo favorisce la riappacificazione, ma dà anche il la ai lavori di realizzazione della Rocca, destinata a diventare la sede dei futuri governatori: tra questi ci sarà anche Lucrezia Borgia, inviata direttamente dallo Stato pontificio.

A partire dal periodo rinascimentale, Spoleto abbandona il suo status di centro strategico per diventare un importante punto di riferimento dal punto di vista artistico: merito anche della fondazione di quella che oggi è nota come Accademia spoletina, e che ai tempi era l’Accademia degli ottusi. Più tardi, Spoleto diventa il capoluogo del dipartimento del Clitunno, in occasione dell’occupazione francese, e poi capoluogo del dipartimento del Trasimeno. Trasformata in sede di delegazione pontificia dal 1814, vede il proprio destino cambiare nel 1860, quando Filippo Brignone entra a Spoleto per sottrarla al potere pontificio. Annessa al Regno d’Italia con il plebiscito marchigiano e umbro del 4 novembre, vede progressivamente perdere la propria importanza a favore di Perugia, pur continuando a conservare la sede del distretto militare.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, Spoleto si spopola a causa della crisi della produzione agricola e delle miniere di lignite, che induce molte persone ad andare all’estero in cerca di fortuna. Nonostante il fenomeno migratorio, però, la città trova la forza di non abbandonare il proprio status di riferimento culturale: nel 1947, per esempio, nasce il Teatro Lirico Sperimentale, mentre cinque anni più tardi viene inaugurato il Centro Italiano di Studi sull’Alto Medioevo. Nel 1958 è la volta della prima edizione del Festival dei Due Mondi.