Ipertrofia dei Turbinati

Quando parliamo di ipertrofia dei turbinati, facciamo riferimento ad un problema fisico caratterizzato dal gonfiore costante della mucosa che riveste i turbinati.

Essi sono delle strutture ossee, tre per la precisione, che si trovano nelle fosse del naso e che sono del tutto rivestite dalla mucosa respiratoria e rivestite da capillari.

I turbinati nasali hanno lo scopo di rendere la temperatura dell’aria inspirata dal naso più calda e di inumidirla prima che passi nei polmoni.

Inoltre i turbinati, grazie alla mucosa, filtrano anche l’aria che entra dal naso.

La mucosa respiratoria che si trova adesa alle strutture ossee reagisce in relazione ad alcuni fattori, come l’esposizione all’aria fredda o calda, ad una allergia e via dicendo, e può di conseguenza a questi stimoli gonfiarsi.

In genere il gonfiore tende ad essere limitato nel tempo, ma può avvenire che per vari motivi il gonfiore si faccia stabile e questo può causare una serie di problemi, come difficoltà della respirazione, sintomi come naso chiuso, fauci secche, perdita di olfatto, prurito nel naso, tendenza alle apnee notturne, russamento.

In un caso simile si tratta quindi di Ipertrofia dei turbinati e bisogna intervenire.

Fattori che possono causare l’Ipertrofia dei turbinati sono stress emotivi, fumo di sigaretta, esposizione a polveri e sostanze irritanti, riniti allergiche, e via dicendo.

Per cercare di ripristinare la funzionalità dei turbinati bisogna intervenire o con i farmaci o con la chirurgia, nei casi più gravi.

 

Cura dell’Ipertrofia dei turbinati

La diagnosi dell’Ipertrofia dei turbinati viene condotta da un otorinolaringoiatra per mezzo dell’analisi dei sintomi e quindi di eventuali esami, come quello citologico nasale, la rinomanometria che consiste nella rilevazione del flusso interno alle cavità del naso per capire l’ostruzione, ed altri esami come quello per le allergie.

Il trattamento per l’Ipertrofia dei turbinati, abbiamo detto, può essere farmacologico o chirurgico.

Il primo intervento è con i farmaci, se il problema non è cronico; la terapia locale cerca di combattere l’infiammazione dei turbinati e quindi il gonfiore, e di ripristinare la loro funzionalità ordinaria.

Possono essere usati farmaci antibiotici, antistaminici, spray nasale con cortisone, e terapie termali.

Nel caso in cui l’Ipertrofia dei turbinati sia di tipo cronico, può rendersi necessaria la pratica chirurgica. Un tempo i turbinati venivano completamente esportati, per mezzo dell’operazione chirurgia. Si trattava di una pratica molto drastica: oggi si cerca di favorire la conservazione di queste importanti strutture delle fosse nasali.

Oggi si cerca di ricorrere alle tecniche meno invasive che sono quelle che utilizzano il laser e le radiofrequenze.

La turbinoplastica mininvasiva consiste nella tecnica meno aggressiva usata per ridurre il gonfiore cronico di questa zona del naso. Il paziente viene anestetizzato prima dell’intervento, quindi l’operatore inserisce nelle fosse nasali delle piccole strisce di garza con anestetico e attraverso la radiofrequenza si riduce il tessuto ipertrofico dei turbinati, fin quanto necessario per far riprendere la loro funzione normale.

L’intervento in totale dura circa cinque o dieci minuti, non ha bisogno dei tamponi nasali e il paziente può fare ritorno a casa nell’arco di tre ore.