Destionation Wedding: cos’è e come funziona

E’ già da qualche anno sulla bocca di operatori turistici e organizzatori di matrimonio ed è una tendenza che sta progressivamente dilagando: il destination wedding, ovvero la celebrazione del matrimonio oltre i confini della città o nazione di appartenenza dei novelli sposi.

A spingere una coppia fra le braccia di uno stato estero proprio nel momento topico della sua esistenza è in verità un’alchimia particolare che s’instaura tenendo conto dell’infatuazione per un preciso Paese frequentato nel corso di una breve vacanza, oppure l’attaccamento ancestrale a un contesto culturale diverso, per cui affascinante.

Oneroso factotum dell’organizzazione dello sposalizio è una figura nodale e necessaria per raggiungere la piena soddisfazione, il wedding planner, molto felice di indirizzare la coppia verso scelte che, in un modo o nell’altro, abbisognano di budget cospicui finalizzati alla definizione a tutto tondo di nozze da favola.

Ogni dettaglio ed esigenza ha un costo, cosiccome le maestranze impiegate, dal makeup artist al fioraio, senza dimenticare ovviamente quello che sul mercato si pone quale miglior fotografo di matrimonio, un professionista che si prende in carico una responsabilità non da poco, cioè immortalare ogni attimo, ogni gesto, ogni fase di una giornata che dovrà essere scolpita nella memoria e… in un album impeccabile. In tutto questo la location è fondamentale, così il luogo e il territorio che la inscrivono.

L’Italia è per gli sposi stranieri sempre e comunque la miglior soluzione e hanno ragione assoluta, considerato che lo Stivale – il nostro Belpaese – possiede incondizionatamente le più belle mete in cui convivono tenute incredibili, castelli e paesaggi mozzafiato, basti pensare a posti incantevoli come i laghi di Como e di Garda, l’Umbria, la Toscana e la meravigliosa costiera amalfitana, scorci che si fanno sognare a occhi aperti. Per contro, molti italiani si riversano altrove, certi di trovare un nido che racchiuda il reale wedding theme, il tema della festa.

Al seguito gli immancabili amici e parenti, molto spesso accuratamente selezionati in modo da contenerne il numero, poiché invitare troppe persone presupporrebbe problemi di costi e, soprattutto, logistici: difficile immaginare fiumane di genti da dover alloggiare in alberghi e hotel, a patto che si riescano a convincere a spostarsi da una nazione a un’altra, sovente dovendo viaggiare per molte ore in treno o addirittura in aereo. Alla fine c’è sempre l’happy ending, che fa rima con destination wedding, non potrebbe essere altrimenti. Viva gli sposi.